Chi l'ha vista?
Non sto parlando di una persona, ma della lotta all'evasione fiscale.
La lotta all'evasione fiscale è una bufala che ci ripetono tutti i governi.
Da Renzi a Gentiloni il copione non è cambiato: il contrasto a chi non paga le tasse si fa solo a parole. E la Corte dei Conti denuncia: nel 2015 i controlli sono diminuiti del 4 per cento
19 gennaio 2017
Neanche mezza parola. Nelle 123 righe delle dichiarazioni programmatiche lette martedì 13 dicembre davanti ai parlamentari il neo premier, Paolo Gentiloni, non ha fatto un solo riferimento alla questione fiscale. E tanto meno al nodo dell’evasione, vero e proprio cancro del sistema economico italiano, in ciò dimostrandosi perfettamente in linea con il predecessore, Matteo Renzi, che in un intero anno (il 2015) di evasione aveva parlato in tutto otto volte.
Poi qualcuno deve aver fatto notare a Gentiloni come quella che in partenza poteva apparire solo come una pur colpevole dimenticanza rischiasse di trasformarsi in una formidabile gaffe. Così, il nuovo capo del governo ha cercato di metterci una toppa solo che, giovedì 29 dicembre non ha fatto che completare la frittata. «Abbiamo diminuito le tasse», ha detto nel pistolotto introduttivo, «recuperando l’evasione». E lesto ha aggiunto: «Non vi riempio di cifre».
Una mossa quasi obbligata per chi è consapevole di aver appena sparato una balla colossale e cerca di evitare di restarci inchiodato. Già, perché nel 2015 la somma che il fisco è riuscito a scovare e a farsi restituire dai ladri di tasse non è aumentata. Al contrario, è addirittura diminuita. Ed era stato infatti proprio Renzi a strombazzare di un presunto record ottenuto nei confronti dei furbetti della dichiarazione dei redditi.
«Il nostro governo è quello che ha ottenuto più risultati nella storia italiana nella lotta contro l’evasione: 14,9 miliardi di recupero», aveva scolpito il 17 ottobre l’allora premier Renzi. Parole, e numeri, in libertà, basta prendersi la briga di leggere la relazione della Corte dei Conti per rendersi conto che hanno sparato un'altra balla colossale.